V de vaca o b de burro?

Prendete le lettere b e v. Semplici. Essenziali nella lingua italiana. Due lettere diverse e con dei suoni ben definiti. Eh già, ma solo per voi italiani. Dire ‘Ba vene’ non andrevve mai vene per boi, bero? Eppure per chi è madrelingua spagnola, si.

Non siamo ignoranti. Il motivo è che la b e la v in spagnolo hanno il medesimo suono. E nessuno, ma proprio nessuno drizza le orecchie se si pronuncia una al posto dell’altra. Nella lingua parlata forse siamo più rilassati (ok, forse anche pigri) e non ci preoccupiamo così tanto dei suoni.

La prima volta che sono arrivata in Italia e ho pronunciato le mie prime parole in quella che ritengo la vera lingua dell’amore, se sbagliavo la pronuncia la gente non mi capiva proprio. Assurdo, pensavo. Anzi, pensabo.

Beh, ai miei 18 anni ho scoperto che nel Belpaese ci tengono tanto a queste due lettere. E allora sono andata in crisi. E’ diventata un’ossessione. Dai dai ce la puoi fare, dì va bene e non ba bene e quando arrivava il momento, la mia bocca traditrice si muoveva e sputava il fatidico…ba bene. Che gaffe!

Si, per me era e lo è ancora una bruttissima figura e ora vi spiego perché. Ma prima un preambolo.

Sono cresciuta pronunciando le miliardi di parole in spagnolo che contengono la v de vaca o b de burro indifferentemente. Ma come dicevo prima, p r o n u n c i a n d o. Non scrivendo. Nella lingua scritta sbagliare la lettera è proprio da ignoranti, un’offesa agli occhi, una carneficina dell’ortografia.

E allora come fare a scriverle correttamente? Memoria e tanta tanta pratica! I bambini di madrelingua spagnola devono imparare allo stile trial and error. Ed è qui che entra in gioco la domanda più richiesta dai bambini dell’America Latina: se escribe con b de baca o b de burro? (nella lingua scritta sarebbe: se escribe con v de vaca o b de burro?)

Parentesi: Vaca vuol dire mucca. Burro vuol dire asino. Inutile dire che quando la facevi ad un amico o un tuo parente (genitori e nonni esclusi) per prenderti in giro ti rispondeva sempre con la b de burro, per enfatizzare il significato di burro.

Quindi potremmo pronunciarle male, ma siamo dei geni dello spelling. Ogni parola con queste lettere la vedo scritta nella mia mente e la tengo ben presente. Datemi una penna e vedrete che non sbaglierò. Ed è qui che torno alla brutta figura. Pensavo, di sicuro la gente è convinta che sono una deficiente e che non so né scrivere né parlare. Ma non è bero! So benissimo che bero si scrive con la v de vaca!

Cosa faccio per evitare figuracce: cerco di parlare lentamente, in modo tale da dar tempo alla mia bocca di coordinarsi con la mia mente, evito parole o frasi difficili, tipo la mitica “va bene”, uso delle parole più facili da dire e che non sbaglio mai, tipo buongiorno o bene, e pace, me ne faccio una ragione quando svaglio.

E comunque avete ragione e avete vinto. E’ più dolce all’orecchio sentire i due suoni così diversi. Per me sono stati una bella scoperta. L’italiano è senza dubbio una lingua fabolosa.

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